Famiglia Ricciarelli

La famiglia Ricciarelli è una storica famiglia patrizia volterrana proveniente da Orzale, in Lunigiana, insediatasi in Volterra intorno al 1428; capostipite è stato Bartolomeo d’Antonio da Orzale. Nel cinquecento risultavano iscritti all’Arte della Pietra e del Legname, ed erano impegnati sia nell’ estrazione e commercializzazione dell’alabastro che nella sua lavorazione. I discendenti di Bartolomeo acquisteranno importanza ricoprendo cariche pubbliche, monopolio delle più facoltose famiglie cittadine. La storia dei Ricciarelli è in stretta correlazione con la costruzione del palazzo, in quanto, per mostrare il prestigio economico e politico della famiglia e di conseguenza poter essere ammessi all’ordine dei Cavalieri di Santo Stefano e al patriziato cittadino, era necessario essere in possesso della dotazione di un palazzo. Il personaggio più famoso della famiglia è stato Daniele Ricciarelli, allievo di Michelangelo, detto Da Volterra o il Volterrano,  meglio conosciuto come il mutandaio o braghettone per aver ricoperto i nudi della Cappella Sistina. Daniele non appartiene al ramo dei Ricciarelli proprietari del palazzo ma ad un altro ramo della famiglia.

I Ricciarelli cominciano ad acquistare immobili in Borgo Nuovo Santa Maria, della quale l’attuale via Ricciarelli rappresenta un tratto, nell’anno 1601. Si tratta della metà di una casa e un’altra mezza, acquistate da Emilio di Conte di Bernardino Conti. Negli anni successivi, in seguito a vari passaggi di proprietà con i Conti, i Ricciarelli arrivano a possedere alcune case in Borgo. Nel 1677 comprano da Valerio Spada per 80 scudi una casa già del Bava, limitrofa alle precedenti  Nel 1685 comprano alla tromba, ovvero all’asta, una casa a più piani posta tra la via maestra, ovvero Borgo Nuovo Santa Maria, ed il Chiasso, l’attuale via del Mandorlo, di proprietà dei Lottini già appartenuta ancora alla famiglia  Del Bava e messa in vendita dalla Compagnia del Santissimo Sacramento, creditrice di detti Lottini. Nel 1709 le case acquistate sono descritte come una nobil casa nobilmente arredata, come riportato nelle provanze di nobiltà necessarie a Bartolomeo Gaetano di Mario Felice Ricciarelli per vestire l’abito di Cavaliere di Santo Stefano. I Ricciarelli avevano già una commenda familiare, risalente al 1610, fondata da  Piero di Giovanni Mariotto. Nel 1750, per regolamentare il ceto nobile, viene istituito nelle maggiori città toscane il patriziato cittadino, secondo quanto stabilito dalla “Legge per regolamento della nobiltà e cittadinanza”, che prescriveva i titoli ed i requisiti necessari per ottenere il riconoscimento di qualità nobiliare; tra questi vi era appunto il possesso di un palazzo in una città nobile (ovvero Firenze, Siena, Pisa, Pistoia, Arezzo, Cortona e Volterra). 

Famiglia Dello Sbarba

La famiglia Dello Sbarba, proprietaria del palazzo dal 1910 è una antica famiglia volterrana; essa ha come stipite Cecco di Lorenzo da Mazzolla inurbatosi a Volterra intorno al 1397, i cui discendenti assumeranno il cognome Ciceroni. Nel 1594 Pasquino di Niccolaio Ciceroni cambia il cognome in Ciceroni Dello Sbarba e poi Dello Sbarba. Nel 1842 il ramo della famiglia, che è poi diventata proprietaria del Palazzo Ricciarelli, viene aggregata alla famiglia fiorentina dei Gherardini Del Giocondo in seguito al matrimonio con l’ultima discendente della casata. I Gherardini, dei quali si hanno notizie dall’anno 854, furono  feudatari di castelli nel Chianti, nella Valdelsa e nell’Aretino, e saranno importanti per la storia di Firenze tra il IX e il XIV secolo. Il più conosciuto esponente  della famiglia  è  certamente monna Lisa conosciuta come “La Gioconda”. All’inizio del ‘900 Brunellesco Dello Sbarba, bisnipote di Rosa Gherardini Del Giocondo, geologo, chimico, naturalista,  farmacista, avvia acquisti e vendite di palazzi in Volterra. Notevoli saranno i restauri dei palazzi già Marchesi, poi Forti, poi Campani, in via Marchesi e del palazzo Fattorini già Riccobaldi Del Bava, in via Roma. Brunellesco svolge molteplici attività, è anche agricoltore e acquista la fattoria di Lischeto e insieme al fratello Arnaldo la fattoria di Cozzano. 

Nel 1910 Brunellesco compra all’asta l’intero isolato Ricciarelli formato dai Palazzi Ricciarelli, Contugi, Pagnini, Cinci; Brunellesco svolge varie attività nel campo geologico,  minerario, chimico, farmaceutico; abita a Venezia, Mira di Marano, Lido di Venezia, Pisa, ha varie proprietà in Volterra ma sceglie come nucleo della famiglia il palazzo di via Ricciarelli. Ancora oggi i suoi discendenti considerano il palazzo come nucleo della famiglia.

Mentre i rami toscani sono tutti estinti i Gherardini sopravvivono in rami che si sono diffusi altrove. Intorno al 1000 un ramo emigrò in Normandia, da qui in Inghilterra, e quindi in Irlanda. I discendenti prenderanno il nome di Fitzgerald e diventeranno importanti nella storia dell’Isola. Da questi Gherardini – Fitzgerald, divisi in Fitzgerald di Kildare duchi di Leinster e Fitzgerald conti di Desmond e che assumeranno anche la carica di viceré di Irlanda, discendono i Kennedy. I Gherardini furono una famiglia bellicosa e perciò spesso alcuni membri della famiglia dovettero lasciare Firenze e la Toscana. Essendo ghibellini un ramo fuggì a Lendinara nel duecento, quando i ghibellini furono sconfitti a Firenze. Un altro ramo nel 1302 esiliò insieme ad altri fiorentini appartenenti allo sconfitto partito dei guelfi bianchi, come Dante Alighieri, a Verona. Da qui si trasferirono poi a Reggio Emilia, dove avevano acquisito dei feudi, e successivamente a Venezia, avendo ottenuto l’ascrizione al patriziato veneto. Altri Gherardini nel cinquecento si sono trasferiti in Francia prendendo il cognome de Girardin.